La mente proietta sul corpo
Ascoltare i cambiamenti corporei innescati dalle emozioni svolge un ruolo chiave per imparare a viverle consapevolmente.
Nelle le tensioni muscolari i muscoli “tesi come corde di violino” avrebbero la funzione di inibire processi emozionali.
L’emozione rappresenterebbe la fase “preparatoria” di un sentimento. Per esempio la rabbia, con la sua tensione preparatoria, genera tra le altre cose una “preparazione” all’attacco, cioè al comportamento aggressivo vero e proprio. Pertanto come si può inibire tale preparazione all’azione? Facendo forza su se stessi mediante una contrazione continua e quindi spastica dei muscoli; tutto ciò nel tempo porta ad una variazione della normale fisiologia muscolare che si evidenzia appunto in una contrazione spastica e quindi continua.
A causa della cronica contrazione, il processo emozionale, la rabbia, non vengono totalmente eliminati, anzi bloccati, ma sono sempre presenti, anche se il soggetto non ne ha consapevolezza. La contrazione muscolare diventa contrazione “cronica” (o vera e propria contrattura) che blocca, dalla periferia del corpo, ogni evoluzione spazio-temporale dell’emozione medesima. Ecco dunque che cosa sono “i muscoli tesi come corde di violino”: contrazioni muscolari croniche che hanno lo scopo di impedire che il soggetto “viva” e “senta” consapevolmente e “agisca” le sue emozioni.
A questo proposito l’esperienza clinica insegna che “sciogliere” tali contrazioni croniche non è semplice, perché esse devono essere considerate alla stessa stregua di meccanismi di difesa, che sono divenuti componenti stabili della personalità dell’individuo.
Il soggetto pertanto tende a impedire, in modo automatico, che manipolazioni meccaniche esterne modifichino tali contratture muscolari. Si tratta, va ripetuto, di vere e proprie resistenze al cambiamento, che sono in qualche modo divenute costituenti stabili della personalità. Inoltre, sempre sulla base dall’esperienza clinica, risulta che, spesso, quando la manipolazione della contrattura ha successo, essa riappare.
Non esiste una postura “ideale” uguale per tutti ma una postura sana e funzionale. Una tale postura è quella che dà all’individuo un buon appoggio con rimbalzo e scarico del peso sui piedi e dai piedi a terra.
È stato ad esempio osservato come donne che soffrono di dolori mestruali, scarichino il peso corporeo nella zona interna del piede; che gli anziani senza prospettive future poggiano il peso sul tallone che rappresenta concretamente più che mai il passato ormai certo e rassicurante, etc.
La postura è quindi il modo di “stare al mondo”, non è soltanto la risultante di complessi meccanismi neuro-fisiologici e bio-meccanici, ma è altresì l’espressione del proprio modo di gestire le emozioni.
Intraprendere il percorso di studi del Bodycode System significa scoprire, analizzare, memorizzare nel tempo tutte le emozioni e le sensazioni che ogni movimento fisico genera.
Soltanto la conoscenza di questi elementi porta ad un rapporto consapevole ed intimo con sé.
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